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Le Comunità Energetiche Rinnovabili in pillole #1: le c.d. “CER ombrello”

10 Lug, 2024

Le Comunità Energetiche Rinnovabili rappresentano una delle possibili tipologie di configurazioni per l’autoconsumo diffuso definite dal Testo Integrato dell’Autoconsumo Diffuso (TIAD), allegato alla Delibera ARERA n. 727/2022/R/eel, e sono considerate uno degli strumenti chiave per realizzare gli obiettivi di transizione energetica dell’Unione europea.

Brevemente, ai sensi dell’articolo 31 del D.lgs. n. 199/2021, le CER:

  • perseguono il principale obiettivo di fornire benefici ambientali, economici e sociali ai rispettivi soci/membri, ovvero alle aree locali in cui operano e non quello di realizzare profitti finanziari;
  • sono soggetti giuridici autonomi che possono assumere una qualsiasi forma giuridica, purché lo statuto rispecchi i requisiti di legge: a titolo esemplificativo, l’adesione alla comunità deve essere volontaria e aperta a tutti i consumatori; tuttavia, l’esercizio dei poteri di controllo deve far capo esclusivamente a persone fisiche, piccole o medie imprese – a condizione che la partecipazione alla CER non costituisca la loro attività commerciale o industriale principale – associazioni con personalità giuridica di diritto privato, enti territoriali e autorità locali, ivi incluse le amministrazioni comunali, enti di ricerca e formazione, enti religiosi, enti del terzo settore e di protezione ambientale, nonché amministrazioni locali contenute nell’elenco delle pubbliche amministrazioni divulgato dall’ISTAT;
  • si fondano sul concetto di autoconsumo e di condivisione dell’energia: l’energia elettrica da fonti rinnovabili prodotta dagli impianti nella disponibilità della CER è, infatti, utilizzata prioritariamente per l’autoconsumo istantaneo in sito, ovvero per la condivisione con i membri della comunità; la condivisione dell’energia può avvenire nell’ambito della stessa zona di mercato, ferma restando la sussistenza del requisito di connessione alla medesima cabina primaria. Quanto all’energia eventualmente eccedentaria, questa può essere accumulata e venduta tramite accordi di compravendita, ovvero ritirata da parte del GSE (ritiro dedicato).

Il meccanismo sotteso al funzionamento delle CER, promuovendo la partecipazione al mercato energetico di tutte le tipologie di utenti, nonché lo sviluppo decentralizzato di tecnologie per la produzione e lo stoccaggio di energia da fonti rinnovabili, incrementa l’accettabilità sociale degli impianti rinnovabili e del loro impatto sul territorio, così accelerando l’intero processo eurounitario di efficientamento energetico.

Ad oggi, essendo ormai completo il quadro normativo e regolatorio avente ad oggetto la disciplina delle CER, nell’ottica di una piena attuazione di tale istituto – verso il quale sempre più amministrazioni comunali, enti locali, enti religiosi e del terzo settore, operatori economici, nonché consumatori, mostrano attenzione – occorre ricercare soluzioni operative concrete che ne agevolino la costituzione.

Una fra queste, che afferisce al più ampio e notevolmente dibattuto tema delle forme giuridiche compatibili con la CER, consiste nella possibilità di realizzare una macro-comunità in grado di gestire diverse configurazioni di autoconsumo (la c.d. “CER ombrello”).

Ogni configurazione, parte della più ampia CER ombrello, sarà costituita dall’insieme degli impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili e dei punti di prelievo, necessariamente localizzati nell’area sottesa alla medesima cabina primaria della rete elettrica.

Inoltre, ogni configurazione sarà autonoma tanto nell’invio della richiesta di accesso al servizio per l’autoconsumo diffuso quanto, di conseguenza, nell’accesso al regime incentivante di cui al Decreto MASE n. 414/2023; pertanto, il GSE calcolerà l’energia condivisa, quindi i relativi incentivi per ciascuna configurazione in modo indipendente e il totale degli incentivi maturati verrà verosimilmente ripartito in base alle disposizioni di cui allo statuto e al regolamento interno della comunità, ovvero a un contratto di diritto privato.

La CER ombrello risulta essere un format particolarmente adatto ai Comuni con più cabine primarie; invero, la costituzione di un’unica entità giuridica in grado di gestire diversi sottoinsiemi, dunque configurazioni, assicura numerosi vantaggi, in particolare sotto il profilo del risparmio di costi e tempi per via della condivisione di uno stesso statuto e, più in generale, di una sola procedura amministrativa per la costituzione di un’unica entità giudica.

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